Cenni storici
Ultima modifica 26 marzo 2024
Preziosa e unica nella sua collocazione al centro della Alpi, Tirano, Crocevia delle Alpi, è una città ricca di storia, arte, cultura e tradizioni enogastronomiche da scoprire.
Nel 2008 Tirano diventa Città Slow, un comune che è al passo con la modernità. Preserva l’anima della propria comunità e promuove il valore del buon vivere.
Nel 2010 Tirano diventa anche Città del Vino, valorizzando e promuovendo il vino del territorio, ma soprattutto è punto di arrivo e partenza di uno tra i più affascinanti e ammirati patrimoni UNESCO: Il Trenino Rosso del Bernina.
Considerata "La Porta d'Italia", è crocevia di cultura tra Italia e Svizzera, dove poter ammirare la bellezza del paesaggio alpino incollati al finestrino. Un percorso lento immersi in un territorio unico e dalla storia antica.
Non numerosi ma importanti sono i reperti preistorici, ritrovati entro i confini del territorio di Tirano e conservati attualmente presso l’Antiquarium di Palazzo Besta a Teglio, che testimoniano della presenza dell’uomo nella zona già in tempi molto antichi. Il nome del borgo è probabilmente di origine romana (deriverebbe dal latino “inter amnes”, cioè tra i fiumi), ma viene attestato in documenti solo a partire dall’XI secolo. Costituitosi in libero comune nel XII secolo, fu assoggettato dai Capitanei, signori di Stazzona. Nel 1335, con il dominio dei Visconti sulla Valtellina, Tirano assunse il ruolo principale del mandamento divenendo capoluogo del Terziere Superiore e sede pretoria.
Nel 1487, dopo una prima incursione militare dei Grigioni in Valtellina, Ludovico il Moro fece erigere le mura e il castello di Santa Maria.
Il 29 settembre del 1504 ebbe luogo la miracolosa apparizione della Madonna al Beato Mario Omodei, che fece sì che Tirano divenisse importante meta di pellegrinaggi e portò alla costruzione, sul luogo del miracolo, del Santuario, tutt’oggi il più importante luogo di culto della valle. Grazie alla posizione geograficamente strategica di Tirano, la piazza Basilica e la zona circostante divennero sede della più importante fiera della provincia, che acquistò importanza sovraregionale richiamando commercianti da tutte le valli circostanti, dalla Svizzera al Tirolo, dalla Lombardia alla Repubblica di Venezia.
Nel corso del Cinquecento a Tirano si costituì una comunità protestante. Il 19 luglio 1620 dalla città prese avvio la sanguinosa rivolta contro i protestanti e i Grigioni nota come Sacro macello, episodio con cui si aprì il lungo periodo delle guerre per la Valtellina.
Nel 1797 sorse a Tirano una “Società patriottica” tra le più attive della valle a reclamare il distacco dai Grigioni e l’adesione alla Repubblica Cisalpina. Durante la successiva dominazione austriaca Tirano si distinse per vivacità di impegno politico ad opera di personalità come Luigi Torelli, Ulisse Salis, Giovanni ed Emilio Visconti Venosta.
Nel corso della Prima guerra mondiale Tirano fu sede di un’importante caserma intitolata al patriota tiranese Luigi Torelli, dove alloggiò il 5° Reggimento alpini.
Nell’aprile del 1945 nella caserma venne acquartierato un battaglione di miliziani francesi del governo collaborazionista di Vichy inviati dai tedeschi. Il 28 aprile 1945 il battaglione si arrese ai partigiani della 1° Divisione alpina e agli alleati anglo-americani.
Immagine qui a fianco: "Le mura di Tirano (disegno seicentesco, Biblioteca Trivulziana)"