Foro Boario - dissequestro dell'area

Comunicazione del Sindaco in merito al dissequestro dell'area Foro Boario e la ripartenza dei lavori di riqualificazione

Data :

14 febbraio 2024

Foro Boario - dissequestro dell'area
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Descrizione

Se lo scrittore e giornalista Ennio Flaiano fosse ancora in vita, dalla vicenda accaduta nell’area foro boario di Tirano negli ultimi 2 anni e l’odierno finale, ne avrebbe tratto, con la sua grande ironia, un articolo di costume che avrebbe rappresentato la fotografia di perche’ l’Italia odierna va male, ripiegata tutta non verso una cultura del fare, pro attiva e costruttiva in una leale collaborazione tra apparati di stato che fu tipica del periodo dopoguerra ma nel pensiero del sospetto del pregiudizio e del complotto di una società sempre più chiusa che ha paura del suo futuro.
E questo e’ particolarmente grave nella relazione tra apparati dello Stato che dovrebbero tendere ad un unico interesse che e’ quello del cittadino.
Già dal diritto romano si diceva che la ricerca fine a se stessa di un reato e’ l’ antitesi stessa della giustizia.
Nella situazione capitata - che ha creato grave danno alla comunità di Tirano - pare che nel tempo ci sia stata la proiezione di due film completamente diversi che sono proseguiti parallelamente negli ultimi due anni.
Nel primo film che io personalmente ho vissuto e’ descritta la verità e il coraggio di fare scelte complesse delle amministrazioni pubbliche coinvolte e le tante riunioni tra Comune di Tirano e Provincia di Sondrio, degli obiettivi condivisi e di tanti tecnici coinvolti, di imprese che hanno operato, della fatica di ottenere finanziamenti per un nobile fine e di tutti i cittadini che per anni hanno visto l’area urbana che ben conoscevano che si stava trasformando, hanno compreso gli interventi che si stavano realizzando e ne hanno visto lo sviluppo passando davanti all’area quotidianamente. Un’area fatiscente che si stava trasformando in palazzetto sportivo al servizio delle scuole superiori e un parco pubblico.
Film ovviamente noioso perche’ parla di lavoro lungo e faticoso, difficile da spiegare e in mezzo ad una notevole complessità e ad burocrazia spesso asfissiante e tutto questo e’ iniziato come pensiero complessivo addirittura nel 2015. Il tutto assolutamente alla luce del sole, comunicato e sistematicamente descritto dagli organi di stampa locale.
Nel secondo film - molto più brillante e recente e di semplice linguaggio - quando si era ormai giunti alla conclusione delle complesse opere di demolizione dell’ esistente con la rimozione e smaltimento dei tetti in amianto e all’inizio di importanti cantieri, la sceneggiatura e’ scritta da corpi dello Stato e la trama giallo crime  e’ cominciata l’11 febbraio 2022 con il sequestro di tutta l’area senza capirne anche adesso il reale motivo e la fine è iniziata oggi con lo sblocco attuale dell’area e la ripartenza di quando programmato dopo un fermo di 2 anni che comporterà gravi danni per le pubbliche amministrazioni coinvolte.
Ma la verità pur a distanza di tempo non e’ ovviamente deformabile ne alterabile e quello che è emerso dopo ben 2 anni che nulla di scorretto e’ stato fatto dalle amministrazioni coinvolte, che non vi è nessun reo e nessun reato. Che non sono stati rilevati nell’area né amianto né rifiuti pericolosi. Nulla di nulla!
E tutto questo penare di 2 anni sarebbe stato evitabile se al posto del pregiudizio in fase di indagine fosse stata usata la semplice logica cartesiana ed e’ per questo che e’ difficile darne una giustificazione e farsene una ragione.

Come disse Ennio Flaiano per fare qualcosa, in Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco e questo è proprio il caso.

Ora il film giallo crime e’ fortunatamente terminato e comunque nel grande disagio causato ha certificato il corretto agire di tutte le amministrazioni coinvolte e adesso dopo un fermo di 2 anni si riparte malgrado quello che è successo con le stesse motivazioni per terminare il lavoro che si era programmato.

Il Sindaco - Franco Spada

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Ultimo aggiornamento: 16 febbraio 2024, 12:29

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