Tirano Liberty

Ultima modifica 26 marzo 2024

Il percorso

Piazza Stazione - Viale Italia - Piazza Marinoni - Viale Garibaldi - Lungo Adda Ortigara

Tra la stazione ferroviaria, il viale Italia, la piazza Marinoni e il lungo Adda Ortigara, sorgono all’inizio del XX secolo alcuni degli edifici Liberty più importanti della Valtellina.

Sul piazzale della stazione si affaccia l’edifico della Stazione ferroviaria (1908-1909), progettata dall’ ingegner Piccioli e dall’architetto Ramponi. Pur nel rispetto dei canoni tipici di un fabbricato pubblico, presenta alcune originalità riscontrabili nel tetto a padiglione sormontato da una cresta decorativa in ferro battuto, nel frontone in legno, citazione dell’architettura svizzera degli chalet, nel motivo decorativo presente nella parte superiore della cornice delle finestre del primo piano,  e nella decorazione Art-Déco delle lesene.

Sulla stessa piazza sorge la Stazione della ferrovia del Bernina link esterno - stazione retica, progettata tra il 1926 e il 1927 da un architetto svizzero per conto della Ferrovia del Bernina, rappresenta un elegantissimo esempio di stile Art-Déco e pre-razionalista, con reminiscenze dell’architettura storica nelle colonne che scandiscono le trifore. Il tetto di ardesia conferisce un tono alpino alla costruzione.

All’incroncio con Viale Italia sorge Casa Merizzi, uno dei primi edifici liberty di Tirano. Commissionato nel 1902  da Girolamo Merizzi all’architetto Ugo Zanchetta, ancora studente a Brera, l’edificio è in stile  neogotico veneziano, originalmente coniugato con le tipologie dell’architettura di montagna evidenti nell’arco sommitale. Il carattero alpino dell’edificio è rimarcato nel bovindo d’angolo sostenuto da due tronchi che sbucano dal muro dell’edificio.

Proseguendo lungo il viale Italia verso la piazza Marinoni, si incontra, sul lato destro della strada, la Casa dell’antiquario Chiodi (oggi sede di una farmacia). Fatta costruire nel 1924 da Francesco Chiodi, il maggior antiquario valtellinese del Novecento, è un  piccolo concentrato di motivi architettonici e decorativi neo-rinascimentali. La facciata riflette il gusto ecclettico e storicista del committente.

Al termine del viale, sulla piazza Marinoni, si trova la Stazione Perego, progettata nel 1926 dall’archietto bormino Clementino Clementi, che costruì tutte le stazioni della ditta Autotrasporti Perego utilizzando moduli stilistici differenti. La stazione di Tirano è quella di maggior effetto scenografico e forse la sua opera più importante, insieme alla villa Peloni a Bormio.
La facciata è una combinazione di tardo storicismo architettonico e Art-Déco.

Attraversando la piazza e i giardini ci si trova su viale Garibaldi; proseguendo a sinistra si incontra il Palazzo scolastico, sede delle scuole elementari. Progettato nel 1908 dall’architetto Giuseppe Ramponi, ha un impianto a doppia facciata gemella, con un lungo fianco prospiciente il viale. Nei due protiri d’ingresso si notano le decorazioni dei capitelli e del parapetto in pietra, sormontato dal  volto di una Atena, simbolo della sapienza, da cui si diparte una capigliatura disegnata con tipica linea Liberty “a colpo di frusta”.

Ritornando verso l’Adda e proseguendo fino all’argine, svoltando a destra verso il viale Italia, si trovano la Casa Clementi ora Moretta (1910 circa), e il capolavoro dell’architetto Ramponi, l’ex Villa Martinelli (1908), espressione più compiuta e matura dell’archiettura liberty in Valtellina.

Lasciandosi alle spalle il viale Italia, passeggiando lungo l’argine e imboccando la pista ciclopedonale, si può vedere la Villa Tognolatti, di cui si nota sulla facciata il particolare della finestra circolare.


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