Impatti ambientali:
Le combustioni all’aperto, anche solo di residui vegetali, oltre ad elevate emissioni di polveri, monossido di carbonio e composti organici volatili (COV), provocano emissioni di composti organici tossici, quali idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine e dibenzofurani (PCDD/PCDF) e metalli pesanti. La quantità di tali composti dipende dalla presenza di cloro, di pesticidi ed eventuali altri contaminanti. La combustione di materiale ligno-cellulosico è la sorgente più rilevante in Lombardia di benzo(a)pirene e, in generale, di IPA.
L’impatto emissivo anche di una singola combustione a livello locale può essere molto significativo sulla qualità dell’aria. Può comportare incrementi molto sensibili non solo di PM10 ma anche di IPA e diossine.
Stime ARPA hanno valutato che le emissioni di PM10 di un singolo falò di residui vegetali di 24 m³ (equivalenti ad un ingombro di 4 x 3 x 2 m³) sono maggiori di 8 volte a quelle che un comune di 1.000 abitanti emetterebbe in un anno per poter riscaldare tutte le sue abitazioni con il metano.
Quadro normativo regionale:
Ai sensi della deliberazione della giunta regionale della lombardia n. 7095/2017 la combustione in loco dei residui vegetali agricoli e forestali, nei comuni al di sopra dei 200 m e situati all'interno di una Comunita Montana, è consentita tutto l'anno per i soli residui vegetali derivanti da attività agricole e forestali, alle seguenti condizioni:
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- solo nelle zone impervie o non raggiungibili dalla viabilità ordinaria (es. terreni terrazzati) e con modalità atte ad evitare impatti diretti di fumi ed emissioni sulle abitazioni circostanti;
- piccoli cumuli inferiori a tre metri steri al giorno per ettaro per finalità ammendanti dei terreni: la pratica deve ritenersi comunque come residuale e non prassi gestionale agricola
- previa verifica attraverso il sito ufficiale di ARPA Lombardia - servizio meteorologico, che le condizioni meteo nella giornata in cui si effettua la combustione siano favorevoli o molto favorevoli alla dispersione degli inquinanti in atmosfera
- previa verifica attraverso il sito ufficiale della Protezione Civile di Regione Lombardia se non presente l'avviso di allerta per rischio incendi. In tal caso vige il divieto assoluto di combustioni all'aperto.
Si ricorda che è possibile conferire i sottoprodotti delle lavorazioni agricole (ramaglie vite, kiwi, piccole potature) presso la locale Centrale di Teleriscaldamento, previa autodichiarazione e richiesta di autorizzazione presso gli uffici di via Polveriera 50 (0342 706278 - tcvvv@pec.it).
I residui del verde urbano (es. sfalci, potature, siepi) rientrano tra i rifiuti e dunque non possono mai essere smaltiti tramite combustione.
In particolare, i materiali prodotti da attività di manutenzione del verde pubblico o di quello privato “fai da te” sono qualificati come rifiuti urbani, mentre quelli prodotti dalla manutenzione del verde privato eseguita da un’impresa sono classificati come rifiuti speciali.
La normativa regionale, in violazione della DGR n. 7095/2017, prevede l’applicazione della sanzione amministrativa individuata dall’art. 61, comma 5.1, della legge regionale n. 31/2008 e s.m.i. per un importo variabile da 102,60 a 615,60 euro.
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